Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2015

Nazir 'pace pace'

« Mangio lasagne, pizza e spaghetti, penso  e scrivo poesie in italiano» . Nazir Shahid racconta sempre volentieri la sua storia. Lui ce l'ha fatta. Arrivato dal Pakistan nel 1990, dopo tanta fatica e sudore, oggi può dire di essersi ben integrato in Italia. Anzi. E' più che integrato. E' diventato italiano, perchè nel 2011 ha ottenuto la cittadinanza. Resta un punto di riferimento per la sua comunità d'origine e per i tanti stranieri che giungono in Brianza in cerca di fortuna. «Bisogna darsi da fare» ripete. Nazir lo ha dimostrato. Non appena ha trovato lavoro, negli anni 90, si  è specializzato come saldatore. «Nei primi tempi, mentre i miei colleghi erano in pausa pranzo,  io imparavo il mestiere affiancando il mio capo». Il pakistano ha subito compreso l'importanza della formazione. «Ho imparato l'italiano». Dopo il lavoro, per lui c'era la scuola. «Ho ottenuto il diploma di terza media frequentando il corso serale delle 150 ore alla scuola Rodar

Io, musulmano, volontario in oratorio

Contro i pregiudizi e le paure, per la convivenza tra culture e religioni. La bella storia di Hasan.  Gioca  calcio, allena, fa il volontario all'oratorio. E ha tanti amici italiani. Il giorno di Natale lo passa con la famiglia dei suoi amici più cari, italiani. «Perchè è bello condividere le gioie». Mohamed Hasan, 26 anni, pakistano, è in Italia da 17 anni. «Ho frequentato la quinta elementare e le medie a Giussano e poi l'Itis Fermi di Desio».  La sua adolescenza è stata come quella di tanti coetanei italiani. Calcio, amici, uscite serali.  «Mi sono italianizzato» scherza. «Ragiono come un italiano: focalizzo gli obiettivi e cerco di raggiungerli. Non mi perdo in distrazioni». Come un perfetto brianzolo, insomma. Casa, lavoro, famiglia. Hasan vive con mamma, papà e fratelli a Giussano.  Come suo papà Ashraf, è punto di riferimento della comunità pakistana del centro islamico di via Forlanini di Desio e dei giovani dell'associazione Mhinhaj Ul Quran. «Ai miei coe