Stanno dando una vera e propria scossa alla città i frati e le suore animatori della Missione Giovani, partita il 3 aprile e che si concluderà domani, domenica 13. Non passano inosservati i 36 religiosi invitati dalle parrocchie di Desio e del Decanato (Nova, Muggiò e Bovisio) per incontrare i giovani e dare nuovi stimoli al cammino di fede e di ricerca di ciascuno. Hanno ballato sul sagrato della Basilica improvvisando flash mob sabato e domenica, camminano per le strade, accolgono i ragazzi nella “tenda della missione” allestita davanti a Villa Tittoni, animano le serate nelle parrocchie. E soprattutto ascoltano. “I ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati” spiega frate Matteo Della Torre. “Noi siamo qui per loro, senza l’orologio in mano” aggiunge frate Francesco Mazzon. Tanti giovani si stanno così avvicinando alla missione cittadina. “Il nostro scopo è quello di seminare. Vogliamo risvegliare i cuori assopiti e dormienti di chi frequenta già le parrocchie, ma anche contattare chi non va all’oratorio”. La Missione è frutto di un anno di lavoro dell’equipe giovani. “Abbiamo iniziato a preparare questo appuntamento un anno fa, insieme ai rappresentanti dei ragazzi: vogliamo costruire qualcosa per i giovani, insieme ai giovani”. Sono tante e diverse le forme e i linguaggi usati: i religiosi danzano, giocano a calcio e a basket, partecipano alle feste serali. “La danza mette gioia. Noi non siamo chiusi in convento, ma andiamo ad incontrare la gente là dove vive. Cerchiamo di usare lo stesso linguaggio dei giovani”. Dall’incontro nascono profonde riflessioni. “I ragazzi si pongono le domande esistenziali. Qui in Brianza la domanda più frequente è : che cosa dobbiamo fare? Invece, bisogna chiedersi chi vogliamo essere. La prospettiva cambia. Il nostro annuncio è l’incontro col Signore”. E da domani cosa succederà, quando i frati e le suore lasceranno la Brianza? “Inizia la vera missione. Le parrocchie e gli oratori del Decanato devono imparare a fare rete, interagire. I giovani devono trovare un terreno fertile e persone pronte a sostenere il loro cammino”
Stanno dando una vera e propria scossa alla città i frati e le suore animatori della Missione Giovani, partita il 3 aprile e che si concluderà domani, domenica 13. Non passano inosservati i 36 religiosi invitati dalle parrocchie di Desio e del Decanato (Nova, Muggiò e Bovisio) per incontrare i giovani e dare nuovi stimoli al cammino di fede e di ricerca di ciascuno. Hanno ballato sul sagrato della Basilica improvvisando flash mob sabato e domenica, camminano per le strade, accolgono i ragazzi nella “tenda della missione” allestita davanti a Villa Tittoni, animano le serate nelle parrocchie. E soprattutto ascoltano. “I ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati” spiega frate Matteo Della Torre. “Noi siamo qui per loro, senza l’orologio in mano” aggiunge frate Francesco Mazzon. Tanti giovani si stanno così avvicinando alla missione cittadina. “Il nostro scopo è quello di seminare. Vogliamo risvegliare i cuori assopiti e dormienti di chi frequenta già le parrocchie, ma anche contattare chi non va all’oratorio”. La Missione è frutto di un anno di lavoro dell’equipe giovani. “Abbiamo iniziato a preparare questo appuntamento un anno fa, insieme ai rappresentanti dei ragazzi: vogliamo costruire qualcosa per i giovani, insieme ai giovani”. Sono tante e diverse le forme e i linguaggi usati: i religiosi danzano, giocano a calcio e a basket, partecipano alle feste serali. “La danza mette gioia. Noi non siamo chiusi in convento, ma andiamo ad incontrare la gente là dove vive. Cerchiamo di usare lo stesso linguaggio dei giovani”. Dall’incontro nascono profonde riflessioni. “I ragazzi si pongono le domande esistenziali. Qui in Brianza la domanda più frequente è : che cosa dobbiamo fare? Invece, bisogna chiedersi chi vogliamo essere. La prospettiva cambia. Il nostro annuncio è l’incontro col Signore”. E da domani cosa succederà, quando i frati e le suore lasceranno la Brianza? “Inizia la vera missione. Le parrocchie e gli oratori del Decanato devono imparare a fare rete, interagire. I giovani devono trovare un terreno fertile e persone pronte a sostenere il loro cammino”
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